martedì 18 marzo 2014

È emerso che sono una stronza

È successo. Mi hanno beccata. Sono una stronza!
Spallucce. Pazienza. Il mondo può farsene una ragione.
Perfetta, no. Anche no, grazie. Non mi sforzo nemmeno di sembrarci. Per carità!
Quei bei bambini bravi, tutti a modino, col grembiulino, seduti buoni, a postino, in fila per due, mi danno i brividi. Futuri serial killer, ecco cosa sono. Diavoli incarogniti, in perfetto travestimento da cocchi di mamma, pronti ad esplodere e fare una carneficina appena gli tolgono un po’ di attenzione!
Fuggire, prego, quelle sono le uscite di sicurezza!
Le cose buone, ho imparato, sanno di buono perché hai conosciuto l’amarezza. O viceversa, per i più fortunati. La grazia e la crudeltà. Vita e morte, bianco e nero, yin e yang. Una cosa esiste perché può essere definita (anche) attraverso il suo opposto. E possiamo accettare la durezza del mondo solo perché cerchiamo (e afferriamo) la felicità. A volte, la troviamo; a tratti, ci sorprende, inattesa, insperata.
La stronzaggine è venuta a galla così, senza un fax di preavviso, una telefonata, un toc toc alla porta. Sorpresa sorpresina!
E che goduria! Che liberazione! Una lampadina che finalmente si accende nel buio più totale!
Il dark side, il mostro che abbiamo dentro, non è meno degno.
E, qui lo dico e lo sottolineo, visto che sono solo una stronza, vi va bene, ma tanto bene!
Potrei essere una serial killer, appunto!
Potrei essere una finta buona, una benpensante, una ragazza per bene. Una di quelle che arriva vergine al matrimonio (e poi… Stiamo tutti pensando la stessa cosa? Già… Si sa!). Una maniaca depressiva. Una mamma che accompagna i figli a scuola e spaccia droga nei luna park.
La stronza si capisce subito che è stronza.
Io ce l’ho scritto in faccia, qui sulla fronte.
Non nascondo niente. Non c’è altro sotto ai miei ricci pazzi.
Vado diretta. Dico quello che penso. Faccio solo quello che mi sento. Onesta, nella mia stronzaggine! Magari non piace, non a tutti. Pazienza. Me ne sono fatta una ragione circa trent’anni fa, quando ero già una stronza, piccola, ma sempre io.
Non mi sto elogiando (forse un po’, forse sì; ma egoriferita no, non sono io quella. Avrei un paio di nomi da fare, se foste a caccia di esemplari classici… ma non sono io!).
Non mi sto schierando contro i buonisti (anche se, pure quelli, diciamolo, hanno scocciato…).
Non voglio neppure fare riferimenti trasversali all’ultima piaga della società: “le belle persone” (ho un’amica che non vuole più sentirselo dire, o le vengono sfoghi eritemi e pruriti fortissimi. Stiamo risolvendo con reciproci e quotidiani incitamenti a essere cattive persone: sta funzionando!).
Forse ho voglia di dare un consiglio (non ne do mai, per principio, perché non giudico, e non si danno consigli, senza aver giudicato… pensateci, se date consigli, allora, voi giudicate! Mi spiace. È la verità. Sono una stronza. Ve l’avevo detto!).
O un avvertimento (ma anche no! Io sono stronza anche se non vi avverto. E non smetto per non darvi un dispiacere. E no, non mi scuso).
La butto lì e, fossi in voi, la prenderei così, questa cosa, come tante altre senza una vera ragione specifica. Prendiamola come la pioggia, come i pollini, come i vulcani, come Babbo Natale. Esistono (anche Papà Natale, non scherziamo, per cortesia!). Punto.
Non domandiamoci tutti se e come mai e perché e da quanto. Lasciamola lì, così. Come voi avete i punti neri, le braccia corte o i denti cariati. Come certa gente è bugiarda, infingarda, furba, maleducata. Così. Capita.
E, se ci sono degli stronzi che si riconoscono, che si amano con tutta la loro bella, gigante, onesta e strabiliante stronzaggine, ma se la passano male, perché hanno amici benpensanti, apriamo qui, subito, un club di stronzi. Uniamoci! Mettiamoci a nudo, belli fieri, petto in fuori, tutti insieme! Non facciamoci relegare nel cantuccio dei cattivi col cappello con le orecchie da asino! Ribelliamoci!
Siamo onesti, fino in fondo, e una volta per tutte: non siamo stronzi noi, sono gli altri che non sono veri!
Ah! Dimenticavo. Siamo stronzi. Non vuol dire che siamo anche cattivi, bastardi, sleali. Verificare per credere: il cuore di uno stronzo è grande il doppio, consuma meno carezze, da il triplo di amore, accelera da zero a cinquemila in 0,5 secondi netti, regge a tutte le intemperie ed è garantito cinquant’anni!

Provate e poi mi dite!
EMLG

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