martedì 27 ottobre 2015

Abbracciami


Sono piccola piccola fra le tue braccia. L’unico posto nel quale vorrei stare. Piccola come quando sei volato via.

Le tue mani erano grandi, come i tuoi occhi.

Non avevo paura. Non sapevo cosa fosse. La paura è arrivata come il buio di certi pomeriggi d’inverno, quando alzi la testa e guardi fuori dalla finestra e trovi la notte, le ombre dei rami e gli alberi nascosti dai lampioni, il freddo che punge sul vetro della finestra e nelle ossa. La paura è arrivata all'improvviso e io non sapevo nemmeno darle un nome.

Parlami, accarezzami i capelli, dimmi le cose del mondo.

Perché non sei guarito? Perché sei andato in Cielo? Con chi sei lassù? Chi mi darà i tuoi baci e le tue carezze? Come faccio a spiegarti le cose che non so e che mi devi spiegare tu? Dove sei? Se qui? Qui dove?
È tutto silenzio qui dentro, silenzio e buio.
Quando torni?
Io ti aspetto…

Nessuno mi sente, nessuno mi vede, nessuno mi stringe. Non vado, non voglio, se tu non torni.
Io resto qui, ti aspetto finché tu non vieni.
Sono cattivi con me, io non li guardo, ma li sento, là fuori, loro sono cattivi!

Perché non vieni? Cosa ti ho fatto? Cosa ho detto? Quanto dura il castigo?
Perché non mi spieghi?

Mi lasci qui, da sola, al buio, senza abbracci… non mi senti, non mi vuoi più?

Dai, papà, vieni!

Torna, ti prego, torna a prendermi, abbracciami ti prego, vieni e portami via, aiutami, prendimi e portami via, subito, in fretta, ho freddo, è tanto buio, e credo di avere paura, credo di non sapere come fare a fare le cose, non so soffiarmi il naso se non mi dai tu il fazzoletto e le tue mani grandi che mi stringono mentre soffio forte!

Papà… non mi senti?
Papà! Sono qui! Mi vedi?
Papà!
Papà… dove sei?
Dimmi dove sei, vengo io da te e tu mi porti via… Dimmelo, dimmi dove sei, dove sei?

Papà…


Papà… mi abbracci ancora?

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