martedì 2 dicembre 2014

Prova, riprova, alzati e sorridi


Un po’ per caso, un po’ per sfida, alla fine, qualche cosa succede.
Facciamo disfiamo rifacciamo e il risultato non è mai quello previsto (se mai, in ipotesi, qualcuno si è messo a tavolino a fare un calcolo…); però, qualcosa succede.
Le cose, un po’, ti capitano e vengono come vengono. E va bene se non stiamo là tutti a pianificare prevedere calcolare tutto. Insomma, tanto, per il più del tempo, mica si può capire tutto!
Ne sento di storie, storie varie, di vita. E tu vorresti che bastasse una carezza, un abbraccio, un bacio, un qualcosa che fai tu insomma, per sistemare tutto. Ma non riusciamo a sistemare le cose nostre, figuriamoci quelle degli altri!
Alla fine, le cose si aggiustano, si aggiustano sempre. E ci aggiustiamo anche noi.
Non siamo cause perse.
Non siamo sacchetti vuoti.
Non siamo fantocci lasciati là per caso.
Va bene se ci perdoniamo, ci perdoniamo le cose che abbiamo fatto, che ci hanno fatto, che sono successe.
Andare avanti è un po’ questo: anche se sei mezzo sfatto mezzo scoglionato mezzo impaurito, ti rialzi, riprovi e sorridi.
Le cose belle e le cose di sempre restano. Sono là e aspettano solo che le scopriamo o le ritroviamo.
Non importa quanto tempo ci mettiamo: sono là.
E la felicità è una cosa semplice, alla fine.
È una cosa che decidi, che coltivi, che fai.

Se decidi di essere felice, alla fine, cosa ci perdi?

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